L’ecografia transvaginale è utilizzata da anni per la diagnosi delle cisti ovariche di natura endometriosica (endometriomi). Negli ultimi anni, è stato dimostrato che tale metodica permette non solo di diagnosticare gli endometriomi ma anche di stimare la presenza e le dimensione di noduli endometriosi profondi a carico del setto rettovaginale, dei legamenti uterosacrali, della vescica e dell’intestino.
L’ecografia 3D consente di stimare il volume dei noduli endometriosici tramite la tecnica VOCAL (Virtual Organ Computer-Aided AnaLysis). Tale ecografia è eseguita con una normale sonda transvaginale che è collegata ad ecografi dotati di programmi appositi per la ricostruzione dei volumi e la loro misurazione. Questo esame permette di monitorare il cambiamento del volume delle lesioni endometriosiche profonde e delle cisti endometriosiche nel tempo, in particolare durante l’uso di terapie ormonali.
Poiché l’esame viene condotto con sonda transvaginale, è preferibile che sia eseguito con vescica vuota. Solo se si sospetta la presenza di endometriosi vescicale, è indicato eseguire anche l’esame con vescica piena; lo studio di questa particolare localizzazione dell’endometriosi può richiedere l’esecuzione non solo dell’ecografia transvaginale ma anche di quella transaddominale.
L’esame ecografico per la diagnosi dell’endometriosi può essere abbastanza lungo se confrontato con una tradizionale ecografia transvaginale. Se sono presenti noduli endometriosici, tale esame può durante circa 15 minuti.